Così i pm hanno "graziato" l'Imam di Torino

Scritto il 02/12/2025
da Redazione web

La procura dispose, già lo scorso 16 ottobre, l'archiviazione del fascicolo originato da una segnalazione della Digos. Le sue parole: "Quel che è successo il 7 ottobre 2023 non è una violenza"

Il comizio dell'imam di Torino interpretato come un sostegno ad Hamas non contiene estremi di reato. Lo stabilì - secondo quanto apprende l'ANSA - la procura del capoluogo piemontese, che dispose, già lo scorso 16 ottobre, l'archiviazione di un fascicolo originato da una segnalazione della Digos.

L'imam, Mohamed Shahin, oggi trattenuto nel Cpr di Caltanissetta, è destinatario di un provvedimento di espulsione del ministero dell'Interno basato anche sul contenuto del discorso: l'imam, fra l'altro, il 9 ottobre aveva detto "quel che è successo il 7 ottobre 2023 (l'attacco di Hamas - ndr) non è una violazione, non è una violenza". Da quanto emerge, per la procura le frasi in questione erano espressioni di pensiero non perseguibili. Shahin tenne il comizio a Torino nel corso di una manifestazione Pro Pal. Dell'esistenza del fascicolo in procura si è appreso dalle carte del procedimento amministrativo.

"Non è possibile che il ministro Piantedosi consideri pericolose delle frasi che secondo la magistratura non configurano estremi di reato", le parole dell'avvocato Gianluca Vitale, uno dei legali dell'imam Mohamed Shahin. "Non stiamo parlando - spiega - di frasi che, per quanto improprie, sono in qualche modo scriminate dall'articolo 21 della Costituzione. Stiamo parlando di parole che sono state considerate una espressione di pensiero che "non integra estremi di reato. Non c'è istigazione e non c'è apologia perché non c'è nessun pericolo per l'ordine pubblico e nessuna volontà di fare propaganda a un fatto. Ma allora come si fa a dire che l'imam costituisce un 'pericolò proprio sulla scorta di quelle frasi?". Ancora: "Voglio pensare che sia stato un caso di istruttoria carente da parte del Ministero dell'interno. Nei documenti depositati dalla questura di Caltanissetta (nel corso di una delle udienze su Shahin, ndr) si fa riferimento a due procedimenti penali a carico di Shahin, senza però specificare che quello sulle frasi era già stato archiviato".